
LE PERLE DEL PENSIERO CRISTIANO
Karl Barth
Karl Barth (Basilea, 10 maggio 1886 – Basilea, 10 dicembre 1968) è stato un teologo e pastore riformato svizzero. Irrompe sulla scena teologica e filosofica europea all’inizio degli anni venti del Novecento con la sua opera più letta e commentata: L’epistola ai Romani, poi integralmente rivista nel 1922 (fonte: Wikipedia).
Oltre a questo testo, tra i suoi numerosi scritti si ricordano anche: (i) la Dogmatica ecclesiale, iniziate nel 1932 e conclusa nel 1955, in 13 volumi; (ii) Per la libertà dell’Evangelo, lavoro nato da una conferenza tenuta a Bonn il 22 luglio del 1933, nel tentativo di contrastare il movimento di stampo nazionalista dei Deutsche Christien, nato in seno alla Chiesa evangelica, dopo le elezioni del 1932 che sancirono l’ascesa al potere del nazional-socialismo in Germania. (fonte: Jesus, ottobre 2022, p. 98). Di seguito si riporta un breve estratto di quest’ultima opera.
“L’Evangelo è un messaggio che è stato indirizzato a noi, che a noi si indirizza e vuole continuare a indirizzarsi a noi. Esso annuncia: noi uomini non siamo soli.
Non siamo abbandonati al nostro destino. Non siamo abbandonati ai nostri simili buoni o cattivi. Non siamo abbandonati neppure alla morte che tutti noi attende.
E soprattutto non siamo abbandonati a noi stessi né alle nostre buone qualità né a quelle cattive, né alle nostre virtù né ai nostri errori, né alla nostra propria saggezza, né alla nostra propria stupidità. Abbiamo invece un Signore e questo Signore si fa garante per noi, poiché noi gli apparteniamo”.
(Karl Barth, Per la libertà dell’Evangelo, in F.S. Festa – a cura di – Roma, 2013, p. 16).