
Meditiamo sulla Parola – Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore anno B
“Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15).
“Garantire la speranza è il nostro compito”. Queste parole, apparentemente semplici, racchiudono una vera e propria lezione di vita per i credenti e per tutti gli uomini di buono volontà. Nessun uomo può vivere senza speranza. Ne abbiamo bisogno, non meno del pane che mangiamo, dell’acqua che beviamo, dell’aria che respiriamo.
Scrive s. Ambrogio “Sembra non essere un uomo chi ha perso la speranza” (De Isac et anima).
Eppure, nella vita ci sono situazioni nelle quali è messa a dura prova, ferita, talvolta fatta morire. Questo provoca una angoscia profonda. Parlare di speranza non significa evocare un ottimismo cieco. È attesa, perseveranza che si nutre di responsabilità. È passione per ciò che è possibile.
Karl Rahner ha una splendida immagine di cosa questo voglia dire: “La virtù della vita quotidiana è la speranza, in cui si fa il possibile e si affida a Dio l’impossibile”.
Non è utopia ma è ricerca nell’oggi di ciò che domani sarà realtà piena. Questo richiede un orientamento verso il futuro, stabilire uno scopo e l’operare per esso cosi da trovare un senso alla propria vita.
Benedetto XVI fa notare con acume: ogni agire serio e retto è speranza in atto.
Dobbiamo avere il coraggio di essere uomini altri pronti a seminare germogli di futuro. Vivere senza speranza è impossibile perché essa è il respiro della vita umana (J. Moltmann). Sperare è scommettere sull’avvenire, è apertura all’altro, è relazione viva incentrata sul noi.
In certe età della vita l’amicizia è una grazia impagabile che si può ricevere e offrire, ma non si può comprare né pretendere. È decisiva la qualità. Nella regola di vita e nel cammino di fede deve essere compresa l’amicizia che rende migliori che incoraggia al bene anche quando uno è scoraggiato.
L’amicizia è fonte di speranza. Essa nasce da un sentire comune. Da un sostegno offerto. Da testimonianze coerenti. Da un futuro immaginato insieme.
Occorre riscoprire la capacità di stare accanto con simpatia, senza fare rumore, scegliendo con cura le parole da non dire.
Amico è colui con il quale si affronta giorno dopo giorno il mestiere del vivere. Quando due esseri umani si ascoltano e si guardano con stupore ed interesse, la speranza può nascere e crescere.
Non bisogna rifiutare nulla della vita. C’è la bellezza e ci sono gli umiliati.
Per difficile che sia l’impresa dovremmo essere fedeli all’una agli altri.