
Natività 2009
Il paesaggio simbolico in cui quest’anno viene posto il Bambino fa riferimento al percorso tracciato nel periodo di Avvento, “la pace interiore come cammino di libertà”, che si è snodato attraverso i temi della riconciliazione con se stessi, con Dio, con gli altri, con la vita.
Come un lago alpino, quando perfettamente calmo e non increspato dal vento, riflette perfettamente il sole, così un cuore in pace, sereno riflette l’immagine di Dio. Il paesaggio montano cui la composizione davanti all’altare allude ritrae, quindi, la geografia interiore di chi è in pace.
Il Bambino è posto sulla superficie perfettamente calma di un lago pescosissimo. La parola ebraica “shalom”, che noi traduciamo con “pace”, ha una ricchezza di significati di cui uno dei più importanti è quello di “abbondanza”, di “pienezza”. Così, la rete che pesca nel lago è colma di pesci che riprendono nella loro forma stilizzata il simbolo con cui le primitive comunità cristiane indicavano Cristo. Chi è in pace “non manca di nulla”, è “pieno” e la sua pienezza è Cristo stesso.
La sovrabbondanza del suo cuore in pace si riversa sul mondo che lo circonda, così come le acque sembrano uscire dal lago tingendo di azzurro ogni elemento del paesaggio rappresentato.
Le vette alpine che si ergono verso il cielo ritraggono l’uomo nel suo desiderio di avvicinarsi a Dio e di essere in comunione con lui. Come una catena di monti, le vette azzurre della composizione non sono isolate, ma una accanto all’altra, proprio come chi, riconciliato con se stesso e con Dio, non può non essere riconciliato e in pace anche con i fratelli.
Solo un angolo della composizione non è ancora raggiunto dalla azzurra pace del lago, e rimane grigia. È la situazione di chi non è ancora in pace. Non sa sollevarsi verso il cielo e verso Dio e, non riconciliato con se stesso (è “spezzato” interiormente), rimane solo, ripiegato su stesso, non riconciliato nemmeno con i fratelli. La sua rete, che non arriva al lago, rimane vuota.
Che questo Natale faccia di ognuno di noi un lago di pace in cui il Bambino si possa riflettere compiaciuto. SHALOM!